Paper Planes
11 Dicembre 2018Abstract
28 Dicembre 2018«Libertà è l’uscita dell’uomo dallo stato di minorità che egli deve imputare a se stesso. Minorità è l’incapacità di valersi del proprio intelletto senza la guida di un altro. Imputabile a se stesso è questa minorità, se la causa di essa non dipende da difetto d’intelligenza, ma dalla mancanza di decisione e del coraggio di far uso del proprio intelletto senza essere guidati da un altro. Abbi il coraggio di servirti della tua propria intelligenza! » -Kant
Caro Kant, ma dov’è la libertà? Che fine ha fatto l’intelletto in un sistema che ci vuole passivi, che cambia regole a suo piacimento, che ruota intorno all’estetica dell’insicurezza, dove siamo tutti predicativi del verbo sembrare.
Dove l’amore per se stessi non è ricambiato, dove mostrare è più importante di essere, dove la gente viene presa in giro da parole vuote ma doppiate, dove il pensiero degli altri opprime il nostro inconsciamente, dove la fede lascia spazio al culto dell’immagine.
Siamo la società dell’immagine, statici come i singoli elementi di una fotografia, intrappolati nella stessa scena che si ripete sempre, con diversi effetti speciali, ma non cambia mai.
Alla ricerca della perfezione, della bellezza, ma non di quella autentica e morale;quella della televisione, delle riviste, quella effimera che è destinata a scomparire;
d’altronde è semplice confonderci, la bellezza è un’essenza ingannevole.
In un mondo dove tutti si mantengono in contatto, siamo tutti terribilmente soli, non ci si immerge più nell’attualità, non si ha più la percezione della propria realtà, della propria unicità, delle proprie capacità, ma di quelle degli altri e ciò alimenta il senso di insoddisfazione che accomuna tutti.
La nostra è una cultura basata sull’ignoranza, sembrerà un ossimoro, su un sistema che ci vuole ignoranti, non pensanti, che ci impone modelli da seguire ed imitare per essere accettati.
C’è chi passa ore in palestra, chi trascorre giornate nei centri di bellezza, chi rinuncia a se stesso per diventare il clone di qualcun altro, svuotando la propria esistenza di ogni significato. Il sessanta percento degli adolescenti vorrebbe cambiare il proprio corpo, l’ottanta percento delle ragazze odia il proprio fisico, alcune aziende hanno addirittura ammesso di assumere le proprie commesse in base al loro aspetto.
Ma da cosa deriva tutta questa attenzione maniacale all’estetica?
Dalla televisione, dai social media che mostrano una realtà filtrata: viene mostrato solo ciò che si vuole mostrare, ed è lì il tranello che trae in inganno il pubblico ingenuo,disinformato.
In una società che gli studiosi definiscono:”Flawless”, apparentemente senza difetti, c’è un altissimo livello di infelicità,frustrazione e insoddisfazione legato al rapporto che c’è tra come si appare e come si vorrebbe apparire, non tra come si è e come si vorrebbe diventare.
È una società vuota, destinata a scomparire come i suoi valori,
perché c’è solo una cosche non svanisce mai, che è eterna: l’arte. Io credo nell’ immortalità dell’arte,purtroppo non c’è nulla di artistico nella civiltà che mi circonda, non riesco a scorgerne neanche l’ ombra.
1 Comment
Sei bravissima sai scrivere benissimo complimenti per tutto